lunedì 1 agosto 2011

Pensioni per gatti e cani a Milano :)

Gianni Puttini con due cani da caccia nell'ora di libertà pomeridiana (foto Vaglia)
Gianni Puttini con due cani da caccia nell'ora di libertà pomeridiana (foto Vaglia)
MILANO - Due o tre giorni per l'«inserimento ambientale», una spesa di 10 euro (se micio), da 20 a 25 (se cane) al giorno per la «cuccia» in pensione, pasti personalizzati, sgambate mattina e sera. E per i più fortunati anche il bagno, nel laghetto artificiale. Il terranova Gastone ci accompagna in visita alla pensione Puttini, a Gaggiano, persa in mezzo ai campi tra il Naviglio e la ferrovia che porta a Mortara. Individuata per il test, perché è una delle storiche pensioni (è nata nel 1930) di Milano. Ed è dotata di spazi verdi immensi, dove a ogni ora puoi trovare quattrozampe che corrono liberi. Prenotare è d'obbligo, come spiega Gianni Puttini: «In agosto il tutto esaurito è assicurato e c'è posto ancora solo per qualche taglia media».

I quattrozampe possono stare soli, in coppia e in gruppo, a seconda del carattere e delle esigenze. Le gabbie sono spaziose e hanno anche uno spazio coperto. Ci sono gli «affezionati», che trascorrono qui tutti i fine settimana anche d'inverno. E c'è un nutrito gruppo di cani da caccia, che di fatto hanno stabilito qui la loro prima casa. «I proprietari vivono in appartamento e gli animali sono molto più liberi». Corse in libertà e tuffi rigeneranti in acqua sono garantiti, come i giochi con educatori-animatori che supportano il personale che la gestisce. La pensione, come suggeriscono gli esperti, può essere un ottimo strumento per chi non può portare in vacanza con sé cane o gatto. Tutto sta nell'abituare gli animali sin da piccoli. E sapere come scegliere la pensione. «Prima dell'affido - spiega Edgar Meyer, di Gaia, animali & ambiente - visitate la struttura, che abbia box spaziosi, che disponga di un veterinario». Poi, occorre un test di prova. «Lo suggeriamo noi stessi ai proprietari - aggiunge Gianni -. Un paio di weekend prima del viaggio vero, due o tre giorni, possono essere un utile test per capire se quella della pensione è una strada percorribile».

Se funziona, prima di lasciare l'amico peloso per la lunga vacanza, «sottoponetelo a trattamento antiparassitario preventivo, lasciate un recapito vostro e uno del veterinario di fiducia, portate con voi copia del libretto delle vaccinazioni e diffidate delle pensione che non controlla se l'animale, nel caso del cane, ha microchip o tatuaggio», aggiunge Diana Levi, veterinario dell'Asl di Milano. Il suggerimento è non scegliere una pensione troppo lontana da casa e lasciare a disposizione del proprio animale la sua cuccia, una ciotola, insomma qualcosa di casa.
L'associazione Diamoci la Zampa suggerisce tra le pensioni che hanno anche il gattile la Val Leira di Cornaredo, Paro di Lainate, Il Meticcio di Pieve Emanuele, Casa Pagliari di Zibido San Giacomo e la pensione per soli cani Parasiliti a Torre Vecchia Pia. L'associazione Oipa sul proprio sito suggerisce strutture «animal friendly» con sconto a chi possiede l'Oipa Card. Vi segnaliamo, infine, alcune pensioni che hanno superato il test dei nostri lettori: La Maggiolina (Calò, Mb), Bauhous (Cassago Brianza, Lc) e Il Biancospino (Casteggio, Pv). «Il cane deve andare volentieri in pensione - dice il veterinario Mauro Cervia -. Se lo porti una prima volta e la seconda punta le zampe, non vuole tornare, significa che non è stato bene. Se invece ci torna come se fosse un albergo a 5 stelle, avrete trovato il posto che fa per lui. Ciò che fa la differenza è come l'animale viene considerato, lo fanno giocare, socializzare, lo portano fuori, non è lasciato in gabbia come un recluso».

L'alternativa? Il dogsitter . «Molti veterinari hanno costruito una rete di ragazzi disponibili a tenere i cani a casa come se fossero loro». Come il cane, il micio. C'è chi è disposto a ospitare gli animali a casa propria nei mesi estivi. «Il miglior catsitter spesso è il vicino di casa», racconta la veterinaria Cristina Crosta. «Piuttosto che vedere il gatto legato a un paletto della tenda, in camping, o essere costretti a tenerlo chiuso in bagno, perché la casa delle vacanze non ha giardino o i conviventi non lo vogliono o sono allergici o non ci si era bene informati prima - continua -, cerchiamo un amico, un portinaio o un vicino disponibile ad andare a casa nostra per dare la pappa al gatto e cambiare la sabbietta. Meno stress per tutti, soprattutto per lui. Spesso è il micio stesso ad intrufolarsi nella casa del vicino e a considerarlo il nostro sostituto».

1 commento:

  1. Spero che tutti i genitori umani di noi micetti, abbiano trovato un adeguata sistemazione per le vacanze se non ci possono portare con loro ^..^

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