mici e piante


CHI NON VUOLE I GATTI NEL PROPRIO GIARDINO
Ci troviamo spesso a competere con persone che non condividono il nostro amore per i gatti, anzi che detestandoli perchè magari si comportano appunto da gatti e vanno a scavare nei loro giardini, si "vendicano" sui poveri micetti magari avvelenandoli...come è successo al povero Linciatto (il micio del mio ragazzo). Ho scritto questo aggiornamento perchè credo ci siano molti modi per allontanare i mici non desiderati senza fare loro del male.
Scavando e mangiando le vostre piante i gatti possono fare dei danni considerevoli al vostro giardino. Ci sono diversi modi per impedire che i gatti scavino, mastichino le vostre piante o facciano i loro bisogni nel vostro giardino.
Alcune persone hanno adottato con successo la tattica della "diversione" piantando dell'erba gatta in un angolo del giardino e limitando i problemi in questo punto.
Se non avete ancora iniziato a coltivare il vostro giardino posizionate a terra una rete metallica del tipo di quella usata per i pollai e piantate le vostre piante attraverso questa. I gatti non amano camminare su questa rete metallica e le piante non hanno problemi a crescere attraverso essa (almeno fino a che non cominciano ad ingrossarsi).
Altre persone hanno avuto successo utilizzando spray, gel e prodotti specifici formulati per tenere gli animali fuori dalle proprietà (repellenti). Verificate nel negozio per animali di vostra fiducia.
Bucce di limone, scaglie di sapone cosparse di pepe di cayenna (usate del sapone biodegradabile) e altri rimedi naturali sono stati segnalati come validi.
Alcuni gatti odiano l'acqua: una pistola ad acqua o l'apertura dell' innaffiatoio può scoraggiare dei gatti dal tornare.
Alcune persone usano mettere delle bottiglie piene di acqua perchè sembrano allontanare i mici, vi posso dire che questo metodo ha funzionato con quelli che spruzzavano sul muro davanti a casa.
Un lettore ha segnalato il suo successo ottenuto mettendo dei gatti di metallo con occhi di marmo in posti strategici nel suo giardino. I gatti decorativi sembravano abbastanza reali da fare allontanare i veri gatti dal suo giardino. Cercate nelle ferramente o nei negozi di giardinaggio questi gatti finti. Statuette di gatti a grandezza naturale potrebbero essere funzionare meglio.
Le piante tossiche più pericolose per i gatti

Molte comuni piante da appartamento e da giardino se ingerite dai gatti possono essere tossiche e causare gravi disturbi, fino alla morte. Se non si è sicuri dell'innocuità delle piante, è opportuno disporle in luoghi inaccessibili ai gatti o eliminarle. Anche piante innocue possono rappresentare un pericolo se vengono trattate con sostanze tossiche, come concimi o antiparassitari. Sono tossiche anche molte piante selvatiche, a crescita spontanea. In genere i gatti tendono ad ingerire piante tossiche quando sono rinchiusi in appartamento e non hanno la possibilità di accedere all'erba, che normalmente i gatti in libertà ingeriscono regolarmente. In mancanza di alternative, i gatti d'appartamento rivolgono la loro attenzione alle sole piante che hanno a disposizione.
Le piante velenose vengono classificate sia in base al loro grado di pericolosità (a tossicità lieve, moderata e grave), sia in base al tipo di conseguenze che provocano nell'organismo. Alcune piante producono solo effetti locali (tossicità locale): gonfiore, irritazione, dermatiti, ulcerazioni delle parti con cui vengono a contatto (soprattutto labbra, bocca e lingua). Altre presentano tossicità sistemica perché, quando vengono ingerite, provocano intossicazione generale dell'organismo. La pericolosità dipende dalla concentrazione dei principi attivi nelle parti velenose e dalle quantità ingerite. In alcune piante sono velenose solamente alcune parti, come i fiori, le bacche, le foglie, i semi. In presenza dei sintomi da intossicazione o avvelenamento, o se si assiste all'ingestione, è necessario rivolgersi prontamente al veterinario. È utile poter riferire il nome della pianta che ha causato il problema.

Gigli
I gigli (Lilium spp.) sono altamente tossici per i gatti. L'ingestione di quantità anche molto piccole di queste piante può causare gravi danni renali.
Entro poche ore di ingestione il gatto può presentare vomito, letargia e mancanza di appetito. I sintomi peggiorano man mano che procede il danno ai reni. Senza un adeguato e tempestivo trattamento veterinario, il gatto può sviluppare un'insufficienza renale in 36 – 72 ore.

Marijuana
L'ingestione di Cannabis sativa negli animali da compagnia può provocare depressione del sistema nervoso centrale, incoordinazione, vomito, diarrea, salivazione, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), convulsioni e coma.

Cycas revoluta
Tutte le parti della palma ornamentale Cycas revoluta sono velenose, ma la maggior quantità di tossina è contenuta nei semi o "noci". È sufficiente l'ingestione di appena uno o due semi per causare effetti molto gravi, che includono vomito, diarrea, depressione, convulsioni e insufficienza epatica.

Bulbi di tulipano e narciso
I bulbi di tulipano e narciso contengono tossine che possono causare intensa irritazione gastrointestinale, salivazione, perdita di appetito, depressione del sistema nervoso centrale, convulsioni e disturbi cardiaci.

Azalea e rododendro
Le piante del genere Rhododendron spp. contengono sostanze tossiche che possono causare vomito, salivazione, diarrea, debolezza e depressione del sistema nervoso centrale. Un'intossicazione grave può causare coma e morte per collasso cardiovascolare.

Oleandro
Tutte le parti dell'oleandro (Nerium oleander) sono considerate tossiche, poiché contengono glicosidi cardiaci che possono provocare gravi effetti — compresi irritazione del tratto gastrointestinale, problemi cardiaci, ipotermia e anche la morte.

Ricino
Il principio velenoso del ricino (Ricinus communis) è la ricina, una proteina altamente tossica che può produrre forti dolori addominali, salivazione, vomito, diarrea, sete eccessiva, debolezza, perdita di appetito. Nei casi gravi di intossicazione compaiono disidratazione, tremori, convulsioni, coma e morte.

Ciclamini
Tutta la pianta di ciclamino è tossica; la concentrazione maggiore di sostanze tossiche si trova nelle radici. Se consumati, i ciclamini causano una forte irritazione gastrointestinale, con vomito intenso. L'intossicazione può anche essere letale.

Kalanchoe
Questa pianta contiene sostanze che possono produrre irritazione gastrointestinale, e altre che sono tossiche per il cuore e possono causare gravi alterazioni di frequenza e ritmo cardiaci.
Tasso
Il tasso (Taxus baccata) contiene un componente tossico conosciuto come taxina, che ha effetti sul sistema nervoso centrale, come tremori, incoordinazione e difficoltà respiratoria. Può anche provocare significativa irritazione gastrointestinale e insufficienza cardiaca, anche mortale.
Amaryllis
Sono comuni piante ornamentali; contengono tossine che possono provocare vomito, depressione, diarrea, dolori addominali, salivazione, anoressia e tremori.
Colchico d'autunno
Il colchico d'autunno (Colchicum autumnale) o zafferano falso è una pianta erbacea spontanea. La sua ingestione di può causare irritazione orale, vomito emorragico, diarrea, shock, danni agli organi interni e soppressione del midollo osseo.
 
Crisantemo
Tutte le parti della pianta contengono sostanze tossiche dette piretrine, che in caso di ingestione possono produrre disordini gastrointestinali, come salivazione, vomito e diarrea. Nei casi più gravi si osserva depressione e incoordinazione.

Edera
L'edera (Hedera helix) contiene saponine triterpenoidi che, in caso di ingestione possono causare vomito, dolori addominali, ipersalivazione e diarrea.

Spatifillo
Lo spatifillo o pianta cucchiaio (Spathiphyllum) contiene cristalli di ossalato di calcio che possono causare irritazione orale, salivazione eccessiva, vomito, difficoltà di deglutizione, bruciore e irritazione di bocca, labbra e lingua in caso di ingestione.

Pothos
I pothos (Scindapsus ed Epipremnum) sono piante da appartamento molto comuni. Se masticate o ingerite, possono causare irritazioni e significativo gonfiore dei tessuti orali e di altre parti del tratto gastrointestinale.

Schefflera
Le piante ornamentali del genere Schefflera contengono cristalli di ossalato di calcio che possono causare irritazione orale, salivazione eccessiva, vomito, difficoltà di deglutizione e intenso bruciore e irritazione di bocca, labbra e lingua dopo l'ingestione.

Mughetto
Il mughetto (Convallaria majalis) è una pianta molto pericolosa: sono tossici i fiori, le foglie e i frutti (bacche rosse). La sua ingestione può essere mortale ed è pericolosa anche solo per contatto. I sintomi sono dati da vomito, disturbi cardiaci bassa pressione sanguigna, disorientamento, coma, convulsioni.

Ranuncolo bianco o anemone di bosco
Il ranuncolo (Anemone nemorosa) è una pianta ornamentale molto tossica in tutte le sue parti. Può causare irritazione locale, depressione respiratoria e cardiocircolatoria

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