Mici Eroi

Da sempre in tanti sostengono che il cane è il migliore amico dell'uomo, e magari vedono noi mici come opportunisti più legati a chi ci da del cibo che al nostro padrone, ma non è affatto così in tanti casi dei micetti come me hanno dimostrato di essere sensibili e affettuosi con le loro famiglie umane.
Vi voglio raccontare alcune storie di mici speciali...

OSCAR IL GATTO CHE GUFA!!!

Il primo micio di cui voglio parlarvi è famoso perchè come si dice qui "la gufa!" a chi si avvicina...pare infatti che quando si accovaccia vicino al letto di un paziente, significa che gli rimangono dalle 2 alle 4 ore di vita . Se qualcuno provava a tenere Oscar lontano dalla stanza di un paziente dove voleva entrare il micio graffiava la porta insistentemente nel tentativo di aprirla. Quando gli infermieri hanno provato a decidere per lui, mettendolo sul letto di un paziente che pensavano fosse vicino alla morte, Oscar è sceso, è entrato in un’altra stanza e si è seduto accanto ad un altro paziente morto la sera stessa. Nella casa di cura ci sono altri cinque gatti ma nessuno ha le capacità di Oscar che ormai dopo 50 casi è diventato un vero e proprio indicatore. I medici quando Oscar entra in una stanza e si ferma più del dovuto sanno che è il momento di avvisare i familiari.


E’ come se fosse una veglia. Quella che farebbe un familiare, una moglie, un marito, un figlio. Oscar resta lì, sul letto, dandosi giusto il tempo per mangiare qualche crocchetta e tornare al suo posto. Il dott. Dosa negli anni ha analizzato tutti i comportamenti del gatto ma non è riuscito a darsi una spiegazione scientifica solida. Solo ipotesi e teorie. Forse il gatto, come accade anche per molti cani, sente cose che noi uomini non riusciamo a sentire. Nel suo olfatto potrebbe essere nascosto il segreto della sua veggenza. E’ possibile che Oscar annusando individui i chetoni sprigionati dalla morte delle cellule.
La cosa più incredibile di questa storia è che mai nessuno, in nessun momento, ha pensato che Oscar potesse “portare male”, esattamente come accade per il tradizionale “gatto nero”. Molti familiari dei pazienti invece sono stati confortati dalla sua presenza e talvolta lo hanno ricordato nei necrologi affissi per strada o pubblicati sui giornali.
Oggi Oscar ha un profilo su facebook (Oscarthecat), quasi mille fans e non sa di essere così famoso. In fondo Oscar di mestiere fa solo il gatto.


MIAGOLIO PROVVIDENZIALE...




Negli Stati Uniti un uomo di 50 anni costretto sulla sedia a rotelle è caduto a terra, lontano dal telefono e dal tele-salva-la-vita. Ci ha pensato il suo gatto a chiamare il 911 e a far intervenire la polizia.
Gary Rosheisen, costretto sulla sedia a rotelle a causa dell’osteoporosi e con problemi di cuore, era caduto dalla sedia a rotelle, lontano dal telefono, ed era impossibilitato a chiamare i soccorsi. Il suo gatto l’ha visto, si è avvicinato al telefono e ha composto il numero di emergenza spingendo con la zampetta il tasto di chiamata rapida.
Il gatto non ha lasciato messaggi… ma la polizia, insospettita dall’aver ricevuto la chiamata muta, ha deciso di andare a controllare, e ha trovato l’uomo disteso a terra, col fido gatto a fianco. L’uomo ha successivamente spiegato che aveva provato ad addestrare il gatto a spingere quel tasto, ma è comunque rimasto sorpreso quando ha scoperto che il gatto aveva veramente imparato la lezione.
In passato erano già capitati episodi simili (l’anno scorso un cane aveva lungamente abbaiato alla cornetta dopo aver chiamato il numero di emergenza con il tasto di chiamata rapida), ma � la prima volta che un gatto telefona al pronto intervento.


A Milano
invece, mentre in casa stavano dormendo marito, moglie e figlia, la porta blindata d'ingresso ha stranamente preso fuoco e grazie ai provvidenziali miagolii del suo gatto, l’uomo si è accorto
di quanto stava accadendo e così il sessantaduenne ha potuto spegnere il principio di incendio evitando che le fiamme divampassero nell'appartamento, mettendo a rischio la loro vita

Alcuni anni fa, lungo le coste della Spagna, un aereo privato che trasportava una coppia in luna di miele precipitò in mare. Purtroppo dallo schianto si salvò solo la donna, che venne sbalzata fuori dall’abitacolo e trascinata al largo dalla corrente. Nonostante i soccorsi siano giunti subito, non si riuscì però a trovare la donna, oltretutto si stava avvicinando il buio e questo avrebbe reso le ricerche quasi impossibili. Ma Riki, il gatto mascotte di una delle navi di soccorso, improvvisamente cominciò
a miagolare e a saltare, attirando l’attenzione dell’equipaggio, che subito direzionò in quel punto la luce del faro. Lì, a un centinaio di metri dalla nave, galleggiava la donna ancora viva. Se non fosse stato per il micio, nessuno l’avrebbe vista.



Scarlett è stata soprannominata "La gatta del secolo" perché, nel 1996, ha commosso il mondo intero.
Scarlett era una gatta randagia che, il 29 marzo del 1996, si gettò per ben 5 volte tra le fiamme di un incendio.
Un magazzino di Brooklyn, a New York, andò a fuoco. All'interno si trovavano i cuccioli della gatta. Viste le fiamme Scarlett si tuffò all'interno e portò furi ad uno ad uno i suoi micini. Non esitò nenache un secondo e, alla fine, effettuò un conteggio toccando ogni gattino con il muso per assicurarsi che fossero tutti salvi, poiché, a causa delle ustioni, non riusciva più a vedere.
La gatta fu salvata grazie alle cure tempestive dei vigili del fuoco che avevano assistito alla scena.
Dei cinque cuccioli, quattro sopravvissero e furono affidati a delle famiglie sicure. Anche Scarlett fu adottata da una signora dolcissima.
Scarlett è morta nel 2008.


Klaerchen la sensitiva

Andrea Metzger racconta che nel maggio del 1994 si trovava in veranda insieme alla sua gatta persiana, Klaerchen quando, all'improvviso, la gatta sussultò e cacciò un urlo che Andrea non aveva mai sentito.
Klaerchen corse in salotto e si fermò davanti al telefono. Pochi secondi dopo arrivò una telefonata. La figlia undicenne, che stava passeggiando in biciletta con un'amica, lontano da casa, era stata ricoverata in ospedale per un brutto incidente.

FIOCCO
Voglio raccontarvi anche questa storia in terza persona come se non mi toccasse così da vicino perchè quando si ama un micio e questo da tutto per noi...e poi vola in cielo nel Paradiso dei mici, lascia un vuoto enorme. Bene Fiocco era un micino siamesoide quando è stato regalato da una signora che aveva una cucciolata troppo numerosa, mamma gatta non gli assomigliava per niente perchè era bianca e nera  a pelo corto. Lui aveva tutti i requisiti per essere un siamese: mascherina nera sul musetto, occhioni azzurri e le zampette e la coda nera con i colori tipici della sua razza. Forse aveva preso da babbo gatto, chissà...
Più passava il tempo più il micio cresceva e si attaccava alla sua mamma umana, tanto che a volte quando miagolava riusciva a richiamare la sua attenzione facendo un miagolio molto simile al suono che noi usiamo per dire "mamma". Se la sera lei rientrava in casa lui si faceva trovare pronto ad aspettarla davanti alla porta quasi sapesse che stava per tornare. Una sera la mamma gatta stava per essere aggredita, ma Fiocco ha fatto rumore come non aveva mai fatto prima, e l'aggressore si è fermato...per quel momento. Il giorno dopo la padroncina di Fiocco piena di riconoscenza e di voglia di coccolare il suo micio è corsa fuori a cercarlo in giardino...e lo ha trovato davanti alla porta che non camminava più. Lo ha fatto ricoverare in una clinica veterinaria, e diciamo chi lo aveva ridotto così sosteneva che una cartuccia costava meno di ogni cura da qualsiasi veterinario, anche se i soldi non ce li metteva lui. Dopo il ricovero e una nuova visita mi era stato assicurato che il micio sarebbe tornato presto a camminare, ma qualcuno lo ha avvelenato...con del veleno per topi. La sua padroncina non ha potuto fare niente per proteggere il suo piccolo micio che era volato in cielo per difenderla

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