venerdì 12 agosto 2011

400 gatti in salvo grazie agli animalisti

PIÙ DI 400 GATTI SALVATI DAGLI ANIMALISTI IN CINA
Un gruppo di animalisti in Cina, volontari di associazioni protezioniste, hanno organizzato uno dei salvataggi più grandi a cui si sia mai assistito nel panorama cinese: oltre 400 gatti detenuti dentro un mercato e destinati a diventare vittime del crudele commercio di pellicce sono ora in salvo e avranno una seconda possibilità di vita.
I gatti erano tenuti nel mercato di Tianjin, all’interno di un magazzino, in condizioni di estrema sofferenza: senza acqua, senza cibo, in pessime condizioni igieniche, terrorizzati, vittime di infiniti abusi, accatastati come oggetti in piccole gabbie metalliche alte 10 centimetri e destinati alla macellazione per diventare pellicce al costo di 2 dollari ciascuna. Arrivato il calar del sole, l’11 Febbraio i volontari, poco più che ventenni, hanno circondato il mercato e protetto con tutte le loro forze i gatti che erano prigionieri, l’operazione e durata circa 4 ore ed al termine non vi era più un solo gatto in tutto il mercato.

La polizia ha rifiutato di sostenere i gruppi a protezione animale perché non esistono leggi che vietino il commercio di cani e gatti: ai commercianti con regolare licenza è permessa la vendita.
Lu Di, Direttore esecutivo e Presidente di “Small Animal Protection Association”, ha riferito: "Tutte queste persone erano stanche di vedere uccisioni continue dietro a porte chiuse e così sono entrate. Sono stati ritrovati gatti accatastati come oggetti dentro minuscole gabbie metalliche. Sono arrivati circa 80 poliziotti e c’è stata una rissa, un uomo è finito in ospedale con un grave trauma cranico ma se la caverà. I nostri volontari che hanno preso parte alla missione non hanno attaccato la polizia".

Xiao Xue , un volontario presente alla missione ha raccontato che il mese scorso erano state ritrovate carcasse di gatti, accatastate vicino al mercato e questi  avrebbero fatto la stessa fine se non vi fosse stato un intervento urgente ed immediato.
Per evitare ulteriori proteste, contrasti e calmare le acque prevenendo ulteriori proteste internazionali, il governo locale della Provincia di Hebei ha permesso che i gatti fossero trasferiti presso il piccolo rifugio gestito dalla signora Lu a Pechino.
444 è il numero totale di gatti tratti in salvo, purtroppo per 19 di loro non c’era più nulla da fare, in quanto la fame, la disidratazione e la debolezza hanno causato il decesso, i restanti 425 in vita sono sotto la protezione di animalisti cinesi: a loro è stato fornito cibo e cure veterinarie.

Per la maggior parte randagi, molti sono gatti sottratti da giardini di proprietà. In questi giorni gli abitanti del posto stanno visitando il rifugio per portare aiuto, cibo, medicine, sostegno economico agli animali e per verificare se tra i 400 gatti salvati dalla morte c’è quello che un tempo era stato il loro amico a 4 zampe che credevano perso per sempre.
Un volontario dell’associazione protezionista presente a Tianjin "Cat Lovers Society" aveva scoperto la situazione di pericolo per i gatti e chiesto aiuto ai media i quali avevano rivolto un appello ai dipartimenti governativi, polizia ed amministrazione commerciale ma non essendoci leggi a protezione animali, non vi era stata alcuna possibilità di intervento.
Ora le associazioni locali stanno procedendo con le verifiche per le adozioni, per fare in modo che la persona che li accoglierà saprà dare loro tutto l’amore e il rispetto che meritano oppure che vi sia la possibilità di un ricongiungimento con la famiglia da cui erano stati sottratti.

Dalla Cina come sempre arriva il più sentito ringraziamento a tutti coloro che forniscono prezioso sostegno firmando petizioni, appelli quando necessari, leggendo e documentando cosa succede, dando così voce ai loro animali: rompendo le barriere del silenzio e svelando cosa succede dietro le porte chiuse, si può rendere giustizia a migliaia di vittime innocenti.
Paola Ghidotti
OIPA International Campaigns Director

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